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Wild-Yoga: yoga all'aria aperta a stretto contatto con la natura

Per Wild-Yoga s'intende una particolare derivazione dell'Hatha Yoga, che ha come caratteristica l'esercizio di questo a contatto diretto e totale con la natura. Il termine Wild sta per 'selvaggio' e s'ispira alla ricerca di un ambiente nel quale l'uomo si misura con gli elementi per entrare a contatto di se stesso. L'aspetto selvaggio dello Yoga vuole ricondurre questa disciplina spirituale alle sue primordiali origini, dove l'asceta cercava in luoghi reconditi, disabitati e severi, la semplicità di un dialogo con il proprio spirito creatore. La povertà di mezzi, il totale affidamento sulle proprie risorse psichiche e fisiche, l'esercizio del calore interiore, tapas, il rapporto diretto con le difficoltà di una natura impervia, sono il contesto in cui lo yogin si misura, mediante il solo ausilio delle tecniche yogiche. Lontano dall'essere una performance da rendere pubblica per dimostrare con vanto le proprie qualità, e lontano dal ritenersi un nuovo genere di Yoga, il Wild-Yoga vuole mettere in risalto il primordiale impeto che spinse l'uomo a cercare il divino oltre le norme e convenzioni dettate da filosofi, sacerdoti e dottori, per andare direttamente alla sorgente del sacro, riconosciuto nell'imponenza delle montagne e nelle profondità di grotte e foreste. Il Wild-Yoga persegue nel suo stile, l'orma del suo protettore Shiva, anche denominato Maha-Yogin. Come archetipo della meditazione, Shiva personifica le qualità dell'asceta selvaggio che cerca tra le montagne la propria anima. Egli è il dio della natura indomita, il signore degli animali, lo spirito delle tempeste ed il signore della danza. Attraverso la forza prodotta dal tapas, l'ardore mistico, lo yogin trasforma i propri elementi interiori e li fonde in armonia con il mondo esterno. Il senso del selvaggio tradotto in Wild vuole portare all'attualità dei tempi un sentimento da sempre presente, rendendosi affine a tutte quelle persone che, mediante l'amore per la natura e il confronto con essa, testimoniano a loro modo la ricerca di una realizzazione libera ed assoluta, scopo e fine ultimo che lo Yoga da secoli persegue.

Tratto da “Il Tempo e lo Yoga. Approfondire la pratica e la psicologia dei livelli superiori, dal pranayama alla meditazione”

di RICCARDO BRIGNOLI

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